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Credo che dobbiamo alzare il livello di coscienza riguardo alla tragedia in atto a Gaza. La guerra di Gaza è di fatto una radiografia della situazione mondiale, è una confessione sullo stato del mondo.

L'evento di Gaza non è una guerra, ma è un genocidio, e come tale rappresenta il punto di caduta della nuova concezione della guerra quale è stata adottata a partire dalle scelte strategiche sulla sicurezza compiute degli Stati Uniti dopo gli attentati alle Torri gemelle dell'undici settembre 2001.

Intervista al sociologo israelo-tedesco Moshe Zuckermann: «Israele l’ha utilizzata a fini ideologici: il sionismo come risposta»

Moshe Zuckermann è un sociologo israelo-tedesco e professore emerito di storia e filosofia all’università di Tel Aviv. È autore di libri sul conflitto in Medio Oriente, tra cui Il destino di Israele. Come il sionismo porta avanti il proprio declino. Fa parte del gruppo di studiosi della storia dell’Olocausto, studi ebraici e studi sul Medio Oriente che nel 2021 ha elaborato la Dichiarazione di Gerusalemme.

Condividiamo questa riflessione dell'amico Gino Paolini sulla necessità di cambiare il passo dell'azione politica dinanzi a quanto succede a Gaza. E' un dibattito aperto questo, perché ci interroga su come essere operatori di pace capaci di denunciare e proporre parlando ad un pubblico più vasto di quello che spesso intercettiamo nelle nostre iniziative: una riflessione sulle diverse declinazioni dell'azione nonviolenta, che vale non solo per quanto sta drammaticamente succedendo a Gaza.