Gli aquiloni di Gaza (Ettore Masina)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 427
Lettera n. 138 di Gennaio 2009
Pubblichiamo questa "lettera" di Ettore Masina, figura importante e significativa del mondo cattolico, nella quale con la lucidità e la schiettezza che lo contraddistinguono riflette sul dramma della guerra di Gaza e sulle contraddizioni nelle quali noi ci arrovelliamo.
Pubblichiamo questa "lettera" di Ettore Masina, figura importante e significativa del mondo cattolico, nella quale con la lucidità e la schiettezza che lo contraddistinguono riflette sul dramma della guerra di Gaza e sulle contraddizioni nelle quali noi ci arrovelliamo.
Arabi e israeliani, quel dialogo in frantumi (David Menghnagi)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 389
Il conto, prego! (Geries Koury)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 412
Intervista a Geries Koury, palestinese di nazionalità israeliana, teologo cristiano che vive in alta Galilea pubblicata sul n. 71 di "Bocche Scucite. Voci dalla Palestina occupata".
Breve aggiornamento sulla situazione couscous e la Palestina (Irene Panighetti)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 584
"Non dimenticherò mai il profumo che mi ha accolta all'ingresso della cooperativa Ein al Sultan di Gerico, una delle cooperative produttrici di cous cous per il commercio equo palestinese: sarà sempre un ricordo sensoriale, corporeo, perché non trovo le parole adatte a riproporre quell'intensità aromatica che mi ha avvolta immediatamente.
Ritorno in Libano (parte 3) (Imad El Rayes)
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 628
Continuiamo a pubblicare le testimonianze dell'amico Imad El Rayes, al suo ritorno da Libano.
Allaeroporto di Milano, in attesa di partire per il Libano, mi guardavo intorno osservando facce libanesi, alcuni parlavano spagnolo, altri americano, altri ancora bulgaro o italiano ecco la varietà: 14 milioni di libanesi allestero, sparsi in tutto il mondo, con cittadinanze diverse.
Ed ora laereo pieno di persone dirette in Libano, per vacanza, o per fare visita a parenti e così portano anche denaro alleconomia libanese.
Atterriamo tra gli applausi nel paese dei contrasti e delle complicazioni: sono stato accolto molto bene da tutti.
Bello rivedere il fratello, la mamma, sorella e nipoti
Ma strane sensazioni mi perseguitavano, come se non riuscissi più a capire quale fosse la mia casa: lItalia, dove risiedo adesso, oppure il Libano, la terra dove sono nato.
Un mio ex professore, dopo un lungo abbraccio, mi disse Guarda che cè bisogno di voi artisti, cè bisogno che voi torniate in Libano almeno per fare delle mostre, facendo rivivere la libertà tolta, la cultura rubata e la sensibilità sepolta.
Il traffico intenso e le regole di guida (caos organizzato) mi hanno spinto a girare poco, ma quel poco è stato sufficiente per capire che questo Libano gira ancora intorno a se stesso a tutto campo, cambiano solo le facce e i nomi (parlo dei politici e dei capi), in un sistema bloccato allinterno delle diverse etnie e una falsa democrazia.
Allaeroporto di Milano, in attesa di partire per il Libano, mi guardavo intorno osservando facce libanesi, alcuni parlavano spagnolo, altri americano, altri ancora bulgaro o italiano ecco la varietà: 14 milioni di libanesi allestero, sparsi in tutto il mondo, con cittadinanze diverse.
Ed ora laereo pieno di persone dirette in Libano, per vacanza, o per fare visita a parenti e così portano anche denaro alleconomia libanese.
Atterriamo tra gli applausi nel paese dei contrasti e delle complicazioni: sono stato accolto molto bene da tutti.
Bello rivedere il fratello, la mamma, sorella e nipoti
Ma strane sensazioni mi perseguitavano, come se non riuscissi più a capire quale fosse la mia casa: lItalia, dove risiedo adesso, oppure il Libano, la terra dove sono nato.
Un mio ex professore, dopo un lungo abbraccio, mi disse Guarda che cè bisogno di voi artisti, cè bisogno che voi torniate in Libano almeno per fare delle mostre, facendo rivivere la libertà tolta, la cultura rubata e la sensibilità sepolta.
Il traffico intenso e le regole di guida (caos organizzato) mi hanno spinto a girare poco, ma quel poco è stato sufficiente per capire che questo Libano gira ancora intorno a se stesso a tutto campo, cambiano solo le facce e i nomi (parlo dei politici e dei capi), in un sistema bloccato allinterno delle diverse etnie e una falsa democrazia.
Bocche scucite - Voci dai territori occupati: intervista a Nandino Capovilla
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 494
Autori: Betta Tusset, Nandino Capovilla
Qual
è il dramma più grande delle persone che vivono in Palestina? Soprattutto dei
cristiani?
La parola 'dramma' non riesce a far intuire una
sofferenza e un'umiliazione inenarrabile che da cinquant'anni riduce allo
stremo un intero popolo. Non siamo genericamente in una situazione di 'guerra'
ma in quella più perversa e lacerante di un sistema di occupazione militare che
schiaccia e tiene imprigionati milioni di esseri umani. Il dramma è in realtà
una evidente ingiustizia basata sul ripetuto rifiuto da parte della potenza
occupante di sottostare alle Risoluzione delle Nazioni Unite soprattutto
interrompendo la colonizzazione e il blocco del movimento. I cristiani per
questi motivi lasciano la
Terrasanta e non certo -come alcuni irresponsabili media
vorrebbero far credere- per una inesistente “persecuzione” da parte dei
musulmani.
Israele e Palestina: un appello
- Accademia Apuana della Pace
- Categoria: Palestina
- Visite: 784
Commissione internazionale delle donne per una pace giusta e sostenibile tra Israele e Palestina: un appello
Pubblichiamo questo appello inviato da Luisa Morgantini (per contatti:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) tratto da La nonviolenza è in cammino
Come donne, israeliane, palestinesi e internazionali, leader e attiviste, membri della International Women Commission (Commissione Internazionale delle donne), che opera per la fine dell'occupazione e per il conseguimento di una pace israelo-palestinese giusta e sostenibile, basata sul riconoscimento di due popoli e due stati, impegnata nel rispetto delle leggi internazionali, tra cui le maggiori risoluzioni delle Nazioni Unite, i diritti umani, e l'uguaglianza, esprimiamo la nostra indignazione per l'orribile carneficina israeliana contro i civili di Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza.
Pubblichiamo questo appello inviato da Luisa Morgantini (per contatti:
Come donne, israeliane, palestinesi e internazionali, leader e attiviste, membri della International Women Commission (Commissione Internazionale delle donne), che opera per la fine dell'occupazione e per il conseguimento di una pace israelo-palestinese giusta e sostenibile, basata sul riconoscimento di due popoli e due stati, impegnata nel rispetto delle leggi internazionali, tra cui le maggiori risoluzioni delle Nazioni Unite, i diritti umani, e l'uguaglianza, esprimiamo la nostra indignazione per l'orribile carneficina israeliana contro i civili di Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza.
- Dal male può venire il bene? No, non è la fine della Palestina (Ali Rashid)
- Donne a Gaza (Brenda Gazzar)
- Libano. La condanna infinita (Imad El Rayes)
- Libano: condanna infinita (parte 2) (Imad El Rayes)
- Un popolo assediato alla ricerca di un futuro (Giuliana Sgrena)
- Israeliani e Palestinesi propongono la scelta della nonviolenza (Giuliana Sgrena
Pagina 6 di 28