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Oggi ci riuniamo qui per riflettere su un tema di straordinaria importanza: la pace. In un momento segnato da violenza e dalla guerra, desideriamo prendere un momento per onorare coloro che soffrono a causa di conflitti e per esprimere la nostra solidarietà più profonda.

Pubblicato su Notizie Minime della nonviolenza, n. 685 del 30 dicembre 2008

Dove c'è  guerra, non c'è verità e soprattutto non c'è più diritto al dissenso. Le voci critiche vengono ignorate o tacitate. Ogni  prospettiva viene falsata. Emergono soltanto le "verità" ufficiali, e  persino le immagini trasmesse possono essere manipolate per ingannare  l'opinione pubblica.
Questo l'ho capito molto bene durante la guerra  jugoslava, grazie al rapporto diretto con oppositrici e oppositori alla  guerra

Sono passati quattro mesi dall'aggressione (fatto tragico che viene chiamato in diversi modi a seconda della sensibilità, conoscenza e consapevolezza, astuzia e collocazione politica, scelta passata e futura) contro Gaza e già se ne parla meno o per niente, nonostante la situazione in cui verte il popolo palestinese si sia aggravata per la mancanza dell'arrivo degli aiuti promessi ed in larga parte accatastati lungo i confini del territorio egiziano.

''Sarà un evento storico. Gli abitanti del campo profughi di Aida attendono con gioia il Papa e gli diranno tutta la loro sofferenza direttamente.Questa visita dimostra che il Papa riconosce i diritti del popolo palestinese, in particolare il diritto dei rifugiati al ritorno.

Scrivo di getto perché non è più "tollerabile" l'arroganza e la violenza che scientificamente il governo di Israele mette in campo in una operazione che altro non può definirsi che di "pulizia etnica".
Il dramma è che in occidente ormai ci siamo assuefatti ad un livello di violenza assurda, per cui siamo diventati incapaci di indignarci e di reagire.