• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In questi giorni di fine estate abbiamo assistito a fenomeni meteorologici globali estremi, come l’uragano Irma in Usa ed in altri Stati del Mondo , fino ai nostri acquazzoni in Toscana con la tragedia di Livorno.

A fronte delle tragedie ambientali, tutti i Paesi del Mondo dovrebbero accelerare i tempi di quanto scaturito dalla Conferenza di Parigi nel 2015 ed eliminare le emissioni nocive che causano l’effetto serra, con le conseguenze che vediamo, mentre purtroppo il Presidente degli USA sta facendo l’esatto contrario.

Alcuni siti estrattivi del Sagro sono saliti agli onori della cronaca locale: si tratta di cave che operano nel comune di Fivizzano, in area contigua del Parco Regionale delle Alpi Apuane. Queste attività sono state sospese dal parco per inadempienze relative all’accantonamento di scarti di lavorazione in loco, prassi non consentita dalle norme regionali. Abbiamo consegnato, agli enti interessati, le prove che l’attività procede incurante della sospensiva e con scarico di terre e scaglie, anche di grande dimensione, in un ravaneto e in un canale, quindi in totale abuso e con recidivo illegale comportamento.

Nessuno pensava fosse possibile lottare contro un gigante dell’energia come Terna Spa. Nessuno immaginava che questa storia di resistenza liberasse un forte senso di comunità, non solo locale. Ci voleva il coraggio di una donna come Silvia Ferrante e di tanti e tante in Abruzzo… La lotta non è terminata, ma è già accaduto qualcosa che sembrava impossibile

“Vanno. Vengono”. Si potrebbe citare la canzone “Le Nuvole” di Dé Andre per gli inceneritori dei rifiuti, progetti che compaiono in programmi di governi, regioni, politici di vari schieramenti negli anni nelle occasioni più disparate. C’è una (spesso più presunta che reale) necessità di nuove fonti energetiche, può sbucare un inceneritore, una discarica sta raggiungendo la sua massima capienza, “facciamo un inceneritore” e così via, perché di esempi se ne potrebbero fare molti altri. In una Regione come l’Abruzzo sono cambiati tre governatori, di fazioni politiche diverse, ma il progetto di costruire inceneritori continua a comparire ciclicamente. Un po’ come i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi, sai che ogni quattro anni arrivano.

C'è un debito estero dei Paesi poveri che non viene condonato, e anzi si è trasformato in uno strumento di controllo mediante cui i Paesi ricchi continuano a depredare e a tenere sotto scacco i Paesi impoveriti, dice il papa (e la Grecia è lì a testimoniare per lui). Ma il "debito ecologico" che il Nord ricco e dissipatore ha contratto nel tempo e soprattutto negli ultimi due secoli nei confronti del Sud che è stato spogliato, nei confronti dei poveri cui è negata perfino l'acqua per bere e nei confronti dell'intero pianeta avviato sempre più rapidamente al disastro ecologico, all'inabissamento delle città costiere, alla devastazione delle biodiversità, non viene pagato, dice il papa ( e non c'è Troika o Eurozona o Banca Mondiale che muova un dito per esigerlo).

Fare i conti coi mutamenti climatici

Ancora una volta noi di Carrara subiamo, angosciati e impotenti, la devastazione del nostro territorio colpito da un terribile nubifragio che, tuttavia, non può più essere considerato un evento eccezionale. Il mutamento climatico in atto, sulla via di diventare irreversibile se non si interverrà per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, è infatti una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e con la quale dovremo imparare a convivere.

© 2024 Accademia Apuana della Pace.