Aboliamo le armi nucleari (1)
- Giorgio Nebbia
- Categoria: Commercio e industria armi
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Alla fine di marzo si sono svolti a New York i lavori della prima sessione delle trattative per la messa al bando delle armi nucleari. Partecipavano i paesi che hanno approvato a larga maggioranza la risoluzione delle Nazioni Unite A/RES/71/258 (ex L.41) del 23 dicembre 2016.
Da oggi all'Onu il mondo inizia a discutere la messa al bando delle armi nucleari
- Rete Italiana per il Disarmo
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Giornata storica alle Nazioni Unite di New York per l'avvio delle negoziazioni verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari; risultato ottenuto grazie alla mobilitazione degli ultimi anni a sostegno della “Iniziativa Umanitaria” promossa dalla società civile internazionale e rilanciata da oltre 120 Stati.
Secondo gli ultimi dati diffusi in questi giorni dalla Federation of American Scientist gli ordigni nucleari statunitensi dislocati sul continente europeo per il cosiddetto programma di “nuclear sharing” sono almeno 150. E si trovano in Belgio (20), Germania (20), Italia (40: 20 ad Aviano e 20 a Ghedi), Paesi Bassi (20 e Turchia (50). Secondo quest'ultimo aggiornamento dunque l'Italia non è più il Paese che ospita sul proprio territorio il maggior numero di ordigni nucleari stranieri, come invece avvenuto per diversi decenni.
I Presidenti di Caritas Italiana e di Pax Christi Italia rilanciano l'appello di papa Francesco per il disarmo in vista della prossima Assemblea Generale ONU del 27 marzo. “Rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica”. Facciamo nostro questo appello di papa Francesco, contenuto nel messaggio per la Giornata Mondiale per la pace, 1 gennaio 2017. È fondamentale un impegno serio e approfondito perché la messa al bando delle armi nucleari divenga realtà e sia vincolante per ogni Stato. Il rischio nucleare che l’umanità intera oggi corre è altissimo.
Lettera a Gentiloni ed Alfano da parte della società civile italiana che si occupa di disarmo nucleare, con l’invito a partecipare ai negoziati ONU (in avvio il 27 marzo 2017) che discuteranno la strada per un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari. Le associazioni italiane saranno a New York, l'auspicio è che anche Parlamentari e Governo siano presenti.
Nei giorni scorsi l'amministrazione USA ha sospeso l’invio di diversi sistemi militari a Riyad a causa dei bombardamenti sauditi sui civili. La Rete Italiana per il Disarmo chiede un incontro urgente sulla questione con il nuovo Ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Angelino Alfano.
Lettera di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo a Renzi e Gentiloni: “Bisogna trovare il coraggio di agire adesso, per conto dell’umanità presente e futura” “Sul cammino iniziato all'ONU per la messa al bando delle armi nucleari: Italia Ripensaci!”. È questa la richiesta esplicita inviata da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo al Governo italiano, tramite una lettera spedita nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Gentiloni, affinché il nostro Paese muti la propria posizione politica contraria alle iniziative internazionali che puntano alla eliminazione degli ordigni nucleari.
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Gli attivisti di tutta Europa davanti alle basi con armi nucleari: “E' tempo di metterle al bando!”
Siano proibite ed abolite le armi nucleari
A un mese dallo storico evento Senzatomica e Rete Disarmo scrivono al Governo: partecipate ai negoziati sul disarmo nucleare
Yemen, Rete Disarmo al Governo Gentiloni: si segua l’esempio degli Stati Uniti interrompendo forniture di bombe all’Arabia Saudita
”Italia Ripensaci” e lavora concretamente per la messa al bando delle armi nucleari