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Diffusi i dati SIPRI per il 2016: la spesa militare mondiale si è attestata sui 1.686 miliardi di dollari, con incremento dello 0,4% annuo in termini reali. La spesa militare e cresciuta in Nordamerica per la prima volta dal 2010 mentre per quanto riguarda l'Europa occidentale si cresce per il secondo anno consecutivo, la Cina continua a far registrare aumenti robusti. In flessione i paesi produttori di petrolio.

Come già mostrato dai dati recentemente diffusi dall'Osservatorio Milex anche il SIPRI registra aumento degli investimenti militari italiani (la maggiore crescita europea registrata dall'istituto svedese). La Campagna mondiale sulla spesa militare (GCOMS) e la Rete Disarmo chiedono di spostare gli ingenti fondi su utilizzi più socialmente utili.

Le armi sono sempre state usate in tutte le guerre da ciascun paese per uccidere o danneggiare l’avversario ma i progressi tecnici hanno offerto armi sempre più potenti; dopo lunghi accordi l’uso di alcune, le armi chimiche, come i gas asfissianti, e quelle biologiche (batteri e tossine che possono avvelenare le acque e le persone) è stato vietato e le scorte esistenti sono state distrutte, almeno quasi tutte.

Giornata storica alle Nazioni Unite di New York per l'avvio delle negoziazioni verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari; risultato ottenuto grazie alla mobilitazione degli ultimi anni a sostegno della “Iniziativa Umanitaria” promossa dalla società civile internazionale e rilanciata da oltre 120 Stati.

Secondo gli ultimi dati diffusi in questi giorni dalla Federation of American Scientist gli ordigni nucleari statunitensi dislocati sul continente europeo per il cosiddetto programma di “nuclear sharing” sono almeno 150. E si trovano in Belgio (20), Germania (20), Italia (40: 20 ad Aviano e 20 a Ghedi), Paesi Bassi (20 e Turchia (50). Secondo quest'ultimo aggiornamento dunque l'Italia non è più il Paese che ospita sul proprio territorio il maggior numero di ordigni nucleari stranieri, come invece avvenuto per diversi decenni.

I Presidenti di Caritas Italiana e di Pax Christi Italia rilanciano l'appello di papa Francesco per il disarmo in vista della prossima Assemblea Generale ONU del 27 marzo.

Rivolgo un appello in favore del disarmo, nonché della proibizione e dell’abolizione delle armi nucleari: la deterrenza nucleare e la minaccia della distruzione reciproca assicurata non possono fondare questo tipo di etica”.

Facciamo nostro questo appello di papa Francesco, contenuto nel messaggio per la Giornata Mondiale per la pace, 1 gennaio 2017.

È fondamentale un impegno serio e approfondito perché la messa al bando delle armi nucleari divenga realtà e sia vincolante per ogni Stato. Il rischio nucleare che l’umanità intera oggi corre è altissimo.

Lettera a Gentiloni ed Alfano da parte della società civile italiana che si occupa di disarmo nucleare, con l’invito a partecipare ai negoziati ONU (in avvio il 27 marzo 2017) che discuteranno la strada per un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari. Le associazioni italiane saranno a New York, l'auspicio è che anche Parlamentari e Governo siano presenti.

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