No ai fondi UE per industria armi: agisci con noi!
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500 milioni di euro all’anno all’industria bellica. Davvero vogliamo che le nostre tasse finanzino le armi? Firma per dire al Governo di opporsi al programma dell’Ue!19 giugno 2017Fonte: ENAAT - Rete Italiana per il Disarmo - WeMove - 19 giugno 2017
Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha proposto destinare circa 500 milioni di euro all’anno dal budget Ue alla Ricerca e lo sviluppo al settore bellico e delle tecnologie militari. Questo denaro non sarà quindi destinato ad altri settori come lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente: una manovra che è lo specchio delle intenzioni della lobby europea dell’industria bellica. La guerra di solito non è un buon affare, se non proprio per la stessa industria bellica.
”UE, non investire in armi!”, lo chiedono quasi 120.000 cittadini europei
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I Capi di Stato e di Governo della Unione Europea si incontrano oggi a Brussels per il Summit Europeo di Giugno, e discuteranno anche delle proposte della Commissione per un “Fondo Europeo della Difesa”.
Le nuove iniziative presentate oggi dalla Commissione Europea favoriscono l'industria delle armi e la corsa globale agli armamenti
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Oggi la Commissione Europea ha diffuso a Bruxelles i dettagli riguardanti nuovi piani e decisioni che andranno a favorire l'industria degli armamenti, sgretolando i limiti del proprio mandato a riguardo delle questioni legate alla difesa. Ciò aprirà la strada a nuovi affari a favore di un complesso militare-industriale europeo già largamente influente sulle politiche nazionali.
Si vuole costruire una nuova linea ferroviaria per potenziare il collegamento tra la base usa di Camp Darby e il porto di Livorno, trasportando armi ed esplosivi attraverso un territorio densamente popolato
Diffusa la bozza di Trattato su armi nucleari: messa al bando più vicina! Ieri (22 maggio 2017, ndr) a Ginevra il gruppo di lavoro ONU che sta coordinando il percorso verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari ha diffuso la bozza base di lavoro. Un testo che si fonda sul diritto umanitario internazionale e che riprende molti suggerimenti della prima sessione di negoziati (marzo 2017). La soddisfazione di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo ad un mese dalla ripresa del dibattito a New York
La Fondazione Finanza Etica (FFE) partecipa oggi per la seconda volta all'assemblea degli azionisti di Leonardo-Finmeccanica, il principale produttore italiano di armamenti il cui maggiore azionista è il Ministero del Tesoro italiano con il 30,2%. «Interverremo come azionisti critici con il sostegno del movimento pacifista Rete Italiana per il Disarmo di cui siamo soci fondatori», spiega Andrea Baranes, presidente di FFE, fondata nel 2003 da Banca Etica.
Calorosa accoglienza agli Hibakusha (sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki) in viaggio con la Peace Boat da parte delle organizzazioni pacifiste nazionali e sarde. Cagliari è stata l'unica tappa italiana del tour 2017.
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NO ai treni della morte: 2 giugno a Camp Darby
Diffusa la bozza di Trattato su armi nucleari: messa al bando più vicina!
Fondazione Banca Etica azionista critico all'assemblea di Leonardo-Finmeccanica. "Dividendi pagati con i cacciabombardieri al Kuwait? Leonardo rispetti la legge 185/90!"
Appello da Cagliari degli Hibakusha: ”Italia abbia coraggio di supportare la messa al bando delle armi nucleari”