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Pubblichiamo questo post di Adriano Sofri, segnalato da Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, perchè pone problemi e aspetti rispetto ai quali il movimento della pace è chiamato a dare risposte chiare - articolate nel breve, medio e lungo termine - partendo dalla prospetttiva nonviolenta, punto di vista che sembra non essere condiviso dall'autore.

Il 2 ottobre è la Giornata Internazionale della Nonviolenza (indetta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite). In questa data, infatti, si celebra l'anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la libertà di tutto il mondo. È con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Il Mahatma è il profeta della politica nonviolenta, strumento collettivo di liberazione, metodo di lotta alternativo alla guerra.

Per la cinquantesima Giornata mondiale della pace del primo gennaio Papa Francesco ha scelto come tema di riflessione "La nonviolenza: stile di una politica di pace". Non solo la nonviolenza fa il suo ingresso in un documento ufficiale del magistero della Chiesa cattolica, ma soprattutto viene proposta per regolare i rapporti politici, ovvero nella politica internazionale, nelle relazioni tra le nazioni e tra i popoli.

Cari e seri amici mi telefonano per deplorare l'appoggio italiano ai bombardamenti in Libia sull'Isis (a Sirte, città in cui sono stato): peggioreranno la violenza. Armi più armi, così vincono solo le armi. Vi invito a leggere le proposte che faceva Nanni Salio nell'articolo: "I due terrorismi e le alternative della nonviolenza".

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