Inferiori per legge ( Livio Pepino)
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L'ennesimo «pacchetto» sulla sicurezza è, dunque, legge. Gli ingredienti sono quelli di sempre: nuovi reati, inasprimenti di pena (ovviamente solo per alcuni, come i graffitari destinatari di un trattamento per certi aspetti più grave di quello riservato a corrotti e corruttori), accentramento e gerarchizzazione degli uffici giudiziari (con attribuzione al Tribunale di sorveglianza di Roma del controllo sulla applicazione dell'art. 41 bis) e via elencando sulla strada della costruzione di un «codice dei briganti» contrapposto a quello dei «galantuomini».
Pacchetto Sicurezza: Proposta di ordine del giorno per le Assemblee Elettive
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Proposta di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle Assemblee Elettive (Comuni, Province, Regioni) del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo.
furore
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La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 21 luglio 2009
Attenti al “Furore” dei poveri disperati
Giorgio Nebbia Attenti al “Furore” dei poveri disperati
Alla stazione (Cinzia Gubbini)
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Pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza", n. 814 del 8 maggio 2009
"Non devi dire che stiamo qui. Se lo dici arrivano e ci mandano via. Ogni volta che i giornali scrivono di noi, il giorno dopo c'è uno sgombero".
Ahmet è irremovibile. Parla in pashtu con Emret, il mediatore culturale dell'associazione "Medici per i diritti umani" che da ormai tre anni segue da vicino le condizioni dei profughi afghani che vivono alla stazione Ostiense. È molto giovane, ha appena diciotto anni. Gentile, ma intransigente
"Non devi dire che stiamo qui. Se lo dici arrivano e ci mandano via. Ogni volta che i giornali scrivono di noi, il giorno dopo c'è uno sgombero".
Ahmet è irremovibile. Parla in pashtu con Emret, il mediatore culturale dell'associazione "Medici per i diritti umani" che da ormai tre anni segue da vicino le condizioni dei profughi afghani che vivono alla stazione Ostiense. È molto giovane, ha appena diciotto anni. Gentile, ma intransigente
Sulle rotte dei disperati: Chi non vuole veder e chi muore (Marina Corradi)
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Sono arrivati in cinque. Erano ische-letriti, cotti dal sole che martella, in agosto, sul canale di Sicilia. Ma il barcone, era grande: ce ne stipano ottanta, i trafficanti in Libia, di migranti, su barche così. Affastellati uno sull’altro come bidoni, schiena a schiena, gli ultimi seduti sui bordi, i piedi che penzolano sull’acqua. E dunque quel barcone vuoto, con cinque naufraghi appena, è stato il segno della tragedia. Laggiù a 12 miglia da Lampedusa, ai margini estremi dell’Europa, un relitto di fantasmi. Cinque vivi e forse più di settanta morti, in venti giorni di peregrinazione cieca nel Mediterraneo.
Appello: Siamo medici e infermieri, non siamo spie
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Medici Senza Frontiere (*MSF*), Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (*ASGI*), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (*SIMM*) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (*OISG*) lanciano un appello:
http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/appello.asp
per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria"
http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/appello.asp
per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria"
Treviso e gli schei (Maria G. Di Rienzo)
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Pubblicato su "Notizie minime della nonviolenza", n. 651 del 26 novembre 2008
Quando sono arrivata c'erano moltissimi alberi, e panche per star seduti sotto gli alberi. Niente recinti per i giardini, e nei giardini bambini monelli e nonni di giorno, varia umanità soprattutto giovane la sera.
L'atmosfera era un pò sonnolenta ma quieta, la malignità sfogata in pettegolezzi tutto sommato innocui del tipo: La vedi quella con i vestiti firmati? Per comprarseli mangia insalata mattina e sera. Oppure: Ah sì, quello ha il fuoristrada ma è pieno di debiti. C'erano chiese ed edifici dall'aria molto anziana e stanca, più che antica, ti veniva voglia di sorreggerli al gomito e di chiedere come si sentivano. E pensavo: qui non cambierà mai niente, ma in fondo è pur meglio di tanti altri posti, è tranquillo
L'atmosfera era un pò sonnolenta ma quieta, la malignità sfogata in pettegolezzi tutto sommato innocui del tipo: La vedi quella con i vestiti firmati? Per comprarseli mangia insalata mattina e sera. Oppure: Ah sì, quello ha il fuoristrada ma è pieno di debiti. C'erano chiese ed edifici dall'aria molto anziana e stanca, più che antica, ti veniva voglia di sorreggerli al gomito e di chiedere come si sentivano. E pensavo: qui non cambierà mai niente, ma in fondo è pur meglio di tanti altri posti, è tranquillo
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