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L'Accademia Apuana della Pace ha inviato ai parlamentari della nostra zona (On. Deborah Bergamini, On. Maria Cosimo Ferri. On. Martina Nardi, On. Riccardo Ricciardi, Sen. Laura Bottici, Sen, Massimo Mallegni, Sen. Andrea Marcucci) una lettera aperta con la quale si è chiesto a ciascuno di loro di condividere la propria espressione di voto e la motivazione, riguardo alla decisione del Governo Italiano di inviare armi in Ucraina e a quella di procedere all’incremento delle spese per la Difesa fino al 2% del Prodotto Interno lordo.

Pubblichiamo la risposta dell'Sen. Massimo Mallegni.

Egreg. Onorevole/Senatore,

nell’ottica di un più proficuo rapporto tra eletti ed elettori , al fine di aumentare la partecipazione e la vicinanza della Istituzione parlamentare di cui Lei fa parte, alla vita dei cittadini, come Accademia Apuana della Pace, coordinamento provinciale di associazioni per la Pace, le chiediamo di condividere la sua espressione di voto e la motivazione, riguardo a due decisioni importanti del nostro Governo a cui il parlamento è chiamato a rispondere. (Queste domande le rivolgiamo anche se sappiamo che alcuni di voi non hanno votato perché assenti o perché in Senato non è ancora stata fatta la votazione.)

Siamo qua oggi contro la guerra, per condannare fermamente senza mezzi termini, l’invasione russa dell’ Ucraina.

Alle donne e agli uomini che sono qua, come in tante altre piazze d’Italia diciamo Grazie .

Avevano scritto che il popolo della pace è sparito, non è così, le nostre associazioni sono impegnate quotidianamente in attività di pace, per il lavoro, per la democrazia… perché la Pace si costruisce solo con azioni di Pace.

Siamo sbigottiti, mai avremmo pensato che il dittatore Putin avesse potuto invadere un paese in Europa.

Siamo vicini al popolo ucraino che sta vivendo ore drammatiche e tragiche, siamo vicini anche alle decine di cittadini russi che in questi giorni sono scesi in piazza per dire no all’invasione, correndo rischi enormi, pur sapendo che chi si oppone al regime di Putin, finisce in carcere o viene ucciso, e ricordiamo i giornalisti incarcerati o uccisi.

Il rischio di una escalation militare in Ucraina è un fatto gravissimo che ancora una volta testimonia l'assenza di una governance internazionale in grado di gestire le controversie tra paesi. L’ONU nella sua forma attuale è impotente, per cui tutto viene rimandato al potenziale bellico dei singoli paesi o delle alleanze militari.

Constatiamo inoltre l'assoluta assenza dell'Europa, incapace di avere una posizione internazionale comune e soprattutto distinta dagli interessi rappresentati dalla NATO.

In questo scenario l'espansionismo russo da una parte e quello della NATO dall'altra non hanno istituzioni che possano arginarlo.

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