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Un anno di guerra è troppo! La guerra va fermata subito !

Condanniamo l’aggressore russo , rispettiamo la resistenza ucraina, sosteniamo il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Ma siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza. Per questo oggi siamo qua, in risposta all'appello di Europa per la pace.

E non siamo soli! Dopo un anno di guerra e propaganda martellante per giustificare questa guerra, la maggioranza del popolo italiano si dichiara ancora contraria all'invio di armi e non vuole un impegno diretto nella guerra.

E' bene manifestare contro la guerra tra Ucraina e Russia, ma avendo ben chiaro che non è iniziata il 24 febbraio di un anno fa. Perché è quello che raccontano i sostenitori di questa guerra per giustificare l'invio di armi e magari a breve, anche di istruttori militari e soldati combattenti. Il 24 febbraio 2022 si è intensificato lo scontro in atto già da molti anni, tra Russia e la Nato. Gli Ucraini, che ci hanno messo del loro, sono diventati la carne da cannone e da missile, in futuro, da atomica, del vero scontro in atto che è guidato dagli Stati Uniti che vogliono conservare quell'egemonia mondiale di cui hanno goduto fino a ieri e che oggi è messa in pericolo dai paesi emersi o emergenti, tra cui la Cina. In questa guerra non ci sono buoni e cattivi ma solo cattivi, e tra i cattivi dobbiamo mettere anche l'Italia che è un paese a sovranità limitata dalla Nato, cioè dagli Stati Uniti. Come diceva il vecchio poeta Brecht, si marcia verso la guerra ma il nostro vero nemico è alle nostre spalle e ci dirige.

Oggi in tutta Italia cittadini e cittadine stanno manifestando per chiedere la pace in Ucraina e l’immediato cessate il fuoco.

A un anno dall’invasione del Paese da parte della Russia, siamo di nuovo in piazza perché avviare un dialogo reale per i negoziati di pace oggi è più necessario che mai.

Fino a oggi la politica italiana ed europea si è concentrata solo sul sostenere l’Ucraina dal punto di vista militare. Si è continuato a mandare armi come unica soluzione: in particolare dallo scoppio del conflitto al novembre 2022, l’Italia ha inviato armi per un valore che ha superato i 450 milioni di euro, secondo le stime degli osservatori indipendenti.

Primo anniversario dell'invasione Ucraina.

Sono molte le manifestazioni che ricorderanno il primo tragico anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia avvenuta il 24 febbraio dello scorso anno.

Sono molte le cose, gli eventi, le immagini, i discorsi che, in quest’anno, si sono fissati nei nostri cuori: le immagini di distruzione, di morte, delle lacrime delle vittime della guerra, le dichiarazioni dei diplomatici e dei capi delle nazioni...

Viviamo in Italia, in Europa, in Occidente e dobbiamo capire come ragionano coloro che, invece, stanno ad Oriente. Ci troviamo difronte ad un “mondo russo” che elimina il diritto ad esistere delle altre Russie fuori dal controllo dello zar e del suo patriarca, un “mondo turcofono” che unisce i turcofoni da Istanbul ai confini cinesi sotto lo scettro dell’aspirante sultano: ‘non esistono soluzioni facili a problemi complessi’, ma occorre la consapevolezza di capire quanto sia importante disfare questa intesa!

Questa sera siamo in tante e tanti qua a Carrara come in tante piazze in Italia: giovani, studenti, istituzioni, associazioni laiche e cattoliche a riaffermare il nostro ruolo di costruttori di pace, ed uso volutamente il verbo costruire, perchè la costruzione presuppone azione e impegno.

Quell’azione e quell’impegno che ci ha visti in prima fila in questi 12 mesi dallo scoppio del conflitto nel ribadire la nostra contrarietà a tutte le guerre. Questo era l’impegno che avevamo assunto in Piazza San Giovanni: continuare a mobilitarci finché non si fosse raggiunto un cessate il fuoco per avviare negoziati di pace.

C'è una guerra non dichiarata ma molto crudele che si sta compiendo ai confini dell'Europa e nel mediterraneo, la guerra ai profughi, a chi scappa da altre guerre, dalla fame, a chi cerca un avvenire migliore... Eppure avremmo bisogno in Italia, a crescita zero , di persone nuove, di giovani..eppure si fa di tutto per disincentivare le partenze pagando tanto regimi come quello turco o la Libia, nella rotta balcanica si sperimentano i più efferati - moderni sistemi di sorveglianza e respingimento, nel mediterraneo lasciamo che il mare inghiotta le sue vittime, senza nome ...