• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L’aveva detto già durante la campagna elettorale, «in un momento di profonda recessione, in cui si continuano a tagliare le spese per il sociale, le pensioni e i contributi alla scuola, come si può giustificare che il nuovo governo destini 16 miliardi di euro o forse più per armamenti di ultima generazione? Andare avanti per questa strada sarebbe miope, ingiusto e privo di senso della realtà».

Non capisco tutta la buriana sugli F- 35, anche se sono sicuro che questo è il momento migliore per buttare tutto in politica. Ma quest’ultima polemica sulla questione dei fulmini è chiaramente strumentale. Non si può pretendere che un aereo invisibile sia anche invulnerabile o che una macchina volante che trasporta tonnellate di esplosivo non corra il rischio di esplodere in un temporale estivo. Ormai tutti sanno che l’F-35 è inferiore ai suoi concorrenti russi (e forse perfino ai cinesi) nel duello aereo, che non assicura la superiorità nemmeno per i prossimi cinque anni, non fa niente di più di un vecchio aereo nelle operazioni militari in corso, sarà già vecchio per quelle del prevedibile futuro e costa una barca di quattrini.

Carissimi tutti, oramai, lo sappiamo, è notizia nota, ma se proprio volete che vi veniamo in soccorso con un cacciabombardiere F35 dovete aspettare il bel tempo. C’è stato detto, niente meno che dal Pentagono, che i 63 caccia finora realizzati devono tenersi lontani dai temporali, volare a meno di 45 chilometri da questi ultimi. In caso contrario, esiste un’alta probabilità che l’esplosione ci veda primi e soli protagonisti del botto.