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In ottobre, si organizza in tutto il modo la Congo Week, una iniziativa promossa per la prima volta nell'ottobre 2009 a Washington da Friends of the Congo, un’associazione della diaspora congolese negli Stati Uniti. L’obiettivo principale che ci si pone è quello di informare e sensibilizzare quante più persone possibili sul dramma che il popolo congolese vive ormai da molti anni. Il suo slogan è “Breaking the Silence”, ovvero “Rompere il Silenzio”. Il motto dell’edizione italiana di quest’anno è “Informare per Trasformare”.

Lo scorso 24 agosto come Accademia Apuana della Pace abbiamo esposto un manifesto e deposto fiori in ogni comune della Provincia di Massa Carrara e nel Comune di Castelnuovo Magra della Provincia di La Spezia per ricordare tutte le vittime delle guerre, senza distinzione di genere, religione, nazionalità.

Oggi 7 ottobre 2024, non vogliamo dimenticare l'attacco terroristico di Hamas con il quale sono state uccise più di 1200 persone, tra cui molte donne, bambini e anziani; lo abbiamo sempre condannato, perché brutale, violento, inutile ed inoltre infanga la legittima resistenza palestinese all'occupazione israeliana.

Apprezziamo l’iniziativa dell’amministrazione riguardo l’intitolazione di uno spazio del Comune di Massa (la rotonda in Piazza della Stazione), alla parola Pace (“Largo della pace e delle città gemellate”), soprattutto in tempi come quelli attuali nei quali sembra che invece si stia perdendo di vista il significato di questo termine.

Non sappiamo quale lucida follia animi i governanti occidentali nelle loro scelte belliciste, tutte persuase che l'unica vittoria finale sia quella militare, schiacciando e umiliando il nemico... ma sicuramente sappiamo che tale scelta appare priva di una qualsiasi visione del domani e rischia di condurci alla distruzione totale, alla terza guerra mondiale nucleare.

Immersi, come siamo, in questa propaganda bellicista, drogati da questa logica militare della vittoria, abbiamo smarrito il dubbio e il senso critico, e ci stiamo immergendo in un clima che è molto peggiore della guerra fredda, nella quale “i nemici” in qualche modo dialogavano e cercavano punti di equilibrio.