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Un importante momento di confronto con le istituzioni e la politica, nel quale i rappresentanti delle Reti promotrici di “Un'altra difesa è possibile” hanno chiesto con forza la calendarizzazione della legge per una difesa civile non armata e nonviolenta. Questo è il risultato positivo dell'incontro avvenuto mercoledì 15 marzo nell'Aula della Commissione Difesa della Camera tra una delegazione della Campagna è il Presidente della IV Commissione Francesco Saverio Garofani, alla presenza anche dei Deputati Massimo Artini, Giorgio Zanin, Giulio Marcon e Luca Frusone.

1) Lanza del Vasto nel 1928 si è laureato alla università di Pisa e poi è andato in India dove è stato discepolo di Gandhi. Quando è tornato in Europa ha fondato comunità che cercano di realizzare la non violenza sotto tutti gli aspetti della vita sociale; e anche nella vita intellettuale ha fondato una teoria della non violenza. Queste sue fondazioni indicano un punto cruciale della non violenza; essa vuole costruire non solo nuovi rapporti umani, più gradevoli, ma anche una nuova società.

Non sembri strano che un'associazione laica come il Movimento Nonviolento plauda al documento che Papa Francesco ha redatto in preparazione della cinquantesima Giornata mondiale della pace, che si celebra il primo gennaio 2017. Il messaggio "La nonviolenza: stile di una politica per la pace" ci pare un testo particolarmente significativo, che va oltre l'ambito cattolico, importante per i suoi contenuti e per l'autorevolezza della fonte.

Questo messaggio di papa Francesco, oltre la nota freschezza e chiarezza del linguaggio, mi pare che abbia l'importanza di un passo storico. Non è solo una giusta esortazione alla pace, ma indica la nonviolenza interiore, attiva e politica come via alla pace. È anche importante che in un documento di questa levatura la parola sia scritta unita (nonviolenza) e non staccata (non violenza), per esprimerne il carattere positivo e non solo negativo. Non si tratta tanto di non fare violenza, quanto di gestire i conflitti naturali della vita con forze umane costruttive. Francesco sottolinea il carattere attivo e costruttivo della linea culturale-morale-politica nonviolenta.

La nonviolenza non la trovi al ristorante.

Non la incontri al circolo dei nobili.

Non frequenta la scuola di buone maniere.

È sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.

La nonviolenza non fa spettacolo.

La nonviolenza non vende consolazioni.

La nonviolenza non guarda la partita.

Si sono svolti con grande successo a Trento nelle giornate di venerdì 4 novembre e sabato 5 novembre gli “Stati generali per la difesa civile, non armata e nonviolenta”, prima occasione in Italia per di riflessione e incontro tra società civile e politica su questa tematica. Un appuntamento di lavoro promosso dalla Campagna “Un'altra difesa è possibile” e dalle sei Reti nazionali che l'hanno lanciata: Tavolo Interventi Civili di Pace, Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Forum Nazionale Servizio Civile, Campagna Sbilanciamoci!, Rete della Pace e Rete Italiana per il Disarmo.

Convocati nel capoluogo trentino, dalle sei reti nazionali promotrici della Campagna “Un'altra difesa è possibile”, gli Stati Generali della Difesa civile non armata e nonviolenta. Occasione di approfondimento e di dibattito tra società civile, istituzioni, politica

Due giorni di confronto e di analisi per costruire, fattivamente, un'altro concetto di difesa non più legato forzatamente alla sola dimensione militare. Analisi, proposte, dibattiti fra realtà ed organizzazioni di varia natura e provenienza: sono questi i contenuti che andranno di scena a Trento il 4 e 5 novembre prossimi. Per la prima volta nel nostro Paese sono stati infatti convocati gli "Stati generali della difesa civile non armata e nonviolenta", con la presenza di tutti coloro che cercano, studiano, sperimentano, praticano "l'altra difesa"; cioè una forma diversa da quella militare di adempiere l'obbligo costituzionale di Difesa della Patria (e delle persone che la abitano).

L'incontro, promosso dalla Campagna "Un'altra difesa è possibile" con la collaborazione del Forum Trentino per la Pace e i diritti umani e dal Comitato delle associazioni per la Pace e i diritti umani di Rovereto, fa parte del lungo percorso di lavoro che ha già permesso la presentazione al Parlamento di un progetto di Legge (già recepito ed ora all'attenzione della competenti Commissioni della Camera) che prevede l'istituzionalizzazione della Difesa civile e non armata. Con conseguente spostamento di fondi dalle forme armate e militari verso la protezione del territorio, dei diritti, della comunità, e con la creazione di percorsi di prevenzione dei conflitti armati.

“L'idea di difesa della Patria fino a qualche decennio fa richiamava alla mente la difesa dei confini italiani ed evocava nomi come Piave, Caporetto, Monte Grappa – commenta Mao Valpiana presidente del Movimento Nonviolento e coordinatore della Campagna - oggi invece per noi la difesa della Patria significa messa in sicurezza del territorio, e i nomi evocativi sono quelli di Amatrice, L'Aquila, Norcia... L'evoluzione della storia, del pensiero, del sentire comune ha modificato e aggiornato il senso stesso della parola Patria. Ma forse già i padri e le madri costituenti avevano in mente un concetto ampio (e moderno) di Patria, affidando la sua difesa ai cittadini (e non ai militari)”.

E' sulla base di questa visione che il prossimo fine settimana si riuniranno a Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta”. Il programma prevede nel pomeriggio di venerdì 4 novembre un primo appuntamento introduttivo e di presentazione alla città di degli Stati Generali. Dopo il punto della situazione sul percorso di Campagna il presidente del Forum Trentino per la Pace e i diritti umani Massimiliano Pilati coordinerà la Tavola Rotonda “Difesa civile, Protezione Civile, Difesa del territorio e della popolazione” con la presenza della dott.ssa Luisa Zappini, rappresentante della Protezione civile del Trentino, del dott. Giovanni Bastianini, Presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile e dell’avv. Nicola Canestrini, Presidente della Scuola provinciale cani da ricerca e catastrofe.

Sempre presso il Centro Formazione Solidarietà Internazionale (vicolo S. Marco 1 a Trento) avranno luogo il giorno successivo, sabato 5 novembre, i veri e propri "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta” con un fitto programma previsto dalle 9.30 alle 18.

La mattinata, dopo l'introduzione di Mao Valpiana e i saluti di Paolo Tonelli (Presidente del Centro di Formazione Solidarietà Internazionale) e Sara Ferrari (Assessore all’università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo della Provincia Autonoma di Trento) proporrà tre sessioni di analisi. Ai dialoghi tematici prenderanno parte Fabrizio Battistelli (Archivio Disarmo) e Pasquale Pugliese (Movimento Nonviolento) per quanto riguarda “Le minacce alla sicurezza”, Enrico Piovesana (Osservatorio Milex) e Francesco Vignarca (Rete Italiana per il Disarmo) sul tema de “La difesa militare oggi: aspettative, limiti e costi” e infine Maurizio Simoncelli (Rete della Pace) e Giorgio Beretta (Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa) per un approfondimento su “Il commercio italiano di armamenti nello scenario europeo e mondiale”.

Nel pomeriggio si darà spazio alle proposte con sessioni dedicate a “Il Servizio Civile Nazionale e la Protezione Civile, eserciti di pace” di cui parleranno Licio Palazzini (Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile) e Giovanni Bastianini (Dipartimento Nazionale Protezione Civile), ai “Corpi civili di pace, in Italia e all’estero” approfonditi da Enrico Maria Borrelli (Forum Nazionale del Servizio Civile) e Martina Pignatti (Tavolo Interventi Civili di Pace) per finire con un momento dedicato a “La ricerca e gli studi per la pace nell’esperienza italiana” curato da Gianni Scotto (Istituto per gli studi di politica internazionale) e Bernardo Venturi (Centro Studi Difesa Civile).

Gli Stati Generali verranno poi conclusi da una Tavola rotonda tra esponenti del mondo pacifista e della politica centrata sull’iter della Proposta di Legge sulla Difesa civile non armata e Nonviolenta, per capirne la portata e le possibilità di successo. Al momento di confronto sono stati invitati il Presidente della Commissione Difesa della Camera e i deputati primi firmatari del PdL C3484, con confermato di presenza già ricevuta da parte di Massimo Artini (Alternativa Libera), Giuseppe Civati (Possibile), Giulio Marcon (Sinistra Italiana), Mario Sberna (Democrazia Solidale – Centro Democratico), Giorgio Zanin (Partito Democratico). A moderare il dibattito, che potrà vedere anche gli interventi di ulteriori parlamentari sia trentini che di altre regioni italiane, Raffaello Zordan giornalista della redazione di Nigrizia.

La Campagna è promossa e sostenuta da sei Reti nazionali del mondo nonviolento, del disarmo, della Pace, del Terzo settore e del servizio civile, che riuniscono complessivamente oltre 200 associazioni del volontariato.

La data dell'appuntamento non è casuale: il 4 novembre si ricorda la fine della tragica carneficina avvenuta un secolo fa nel cuore dell'Europa, e ci ricorda in maniera chiara come sia venuto il momento di voltare pagina e quale sia la nostra responsabilità nella costruzione di una Pace duratura capace di difendere popoli e territori.


Dichiarazioni dei rappresentanti delle sei Reti promotrici


La politica estera, di difesa, agli affari interni e le politiche economiche e sociali sono strettamente interrelate e parti di un modello geopolitico, economico e sociale che va cambiato. Le armi non ci mettono al sicuro, né possono tutelare le popolazioni che si trovano coinvolte direttamente in guerre e conflitti nei loro paesi. Per questo è indispensabile immaginare e costruire insieme e dal basso l’altra difesa possibile: quella pacifica, nonviolenta, di impegno, di partecipazione e di dialogo civile. Di questo parleremo a Trento.

Grazia Naletto, coordinatrice della Campagna Sbilanciamoci!


Le comunità e gli enti locali in zone di conflitto, anche in situazioni di violenza estrema come quelle che stiamo seguendo nel Nord dell'Iraq, chiedono l'intervento di operatori di pace che diano sostegno a processi di mediazione, prevenzione delle vendette, riconciliazione. L'Italia deve dotarsi di luoghi istituzionali per formare, preparare e inviare tali operatori in zone di tensione, invece di investire solo nello strumento militare. Per questo i Corpi Civili di Pace saranno al centro del dibattito negli Stati Generali che abbiamo convocato a Trento

Martina Pignatti Morano, per il Tavolo Interventi Civili di Pace


Con gli Stati Generali della Difesa Civile non armata e nonviolenta, le organizzazioni sociali si confrontano per proporre programmi e progetti di servizio civile nazionale universale per i giovani di questo millennio che diano concretezza e senso storico alla convivenza con i conflitti, da quelli personali a quelli sociali a quelli internazionali attraverso una loro gestione e risoluzione nonviolenta.

Licio Palazzini, presidente della Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile


La nostra Campagna, che si pone l’obiettivo del riconoscimento della Difesa civile, non armata e nonviolenta, parte da un contesto favorevole: la Corte Costituzionale ha già da tempo riconosciuto pari dignità e valore alla difesa non armata della Patria. E’ ora venuto il momento di costruire nella pratica quanto le norme già prevedono. Per questo l’appuntamento di Trento è fondamentale.

Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale del Servizio Civile


E’ sempre più importante trasmettere alle nostre comunità il concetto di difesa civile come scritto nella nostra Costituzione, per la messa in sicurezza della popolazione dentro e oltre i confini nazionali e come paradigma alternativo alla logica militare, interventista, distruttiva. Per queste ragioni l’appuntamento di Trento è un momento di riflessione e rilancio della politica di Pace.

Sergio Bassoli, coordinamento segreteria Rete della Pace


“Se vuoi la Pace prepara la Pace” è la frase che riassume l’impegno per il disarmo come de-costruzione di un sistema di guerra e di alternativa costruzione di un sistema che difenda la vita delle persone e dei popoli. Per farlo occorre scegliere in cosa investire ed è per questo che vorremmo trasferire ad altri usi gli oltre 23 miliardi di euro di spesa militare italiana annuale. Per avere Istituzioni pronte a progettare e mettere in pratica una difesa nonviolenta con scelte alternative più giuste ma soprattutto più efficaci.

Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo

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