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Resa pubblica la Relazione al Parlamento prevista dalla legge 185/90: 10,3 mld€ di autorizzazioni e 2,7 mld€ di trasferimenti definitivi nel corso del 2017

Ai vertici della classifica dei Paesi destinatari di autorizzazioni il Qatar, seguito da Regno Unito, Germania, Spagna, USA e Turchia.

Oltre il 57% delle vendite a Paesi non EU e non NATO.

Una coalizione internazionale di Organizzazioni Non Governative sporge denuncia penale contro RWM Italia S.p.a, filiale italiana del produttore di armamenti tedesco Rheinmetall AG, e contro l’Autorita Nazionale per le autorizzazioni all’esportazione di armamenti (UAMA)

Il produttore di armi e le Autorità italiane sono complici di un attacco aereo dall’esito mortale sferrato nello Yemen dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita?

La Campagna internazionale chiede il sostegno di tutti gli Stati per negoziare una norma che mantenga controllo umano significativo sull’uso della forza

Il movimento globale per vietare preventivamente le armi completamente autonome (i cosiddetti “killer robots”) e mantenere un controllo umano significativo sull'uso della forza ha ricevuto importante slancio durante il quinto incontro internazionale ONU sul tema, che si è concluso a Ginevra il 13 aprile. Il crescente elenco di Paesi che chiedono un divieto per le armi completamente autonome ora è ad un totale di 26, con l'aggiunta di Austria, Cina, Colombia e Gibuti.

Sta ormai scadendo il tempo concesso ai Governi per riuscire ad impedire lo sviluppo di sistemi d'arma capaci di selezionare gli obiettivi e procedere da soli con un attacco, senza un controllo umano significativo. E’ questa la posizione espressa oggi dalla Campagna “Stop Killer Robots” (di cui fa parte anche Rete Italiana per il Disarmo) a margine del quinto incontro che la “Convenzione sulle armi convenzionali” (CCW) dedica ai sistemi di armi autonome e letali da oggi e fino al 13 aprile alle Nazioni Unite (ONU).

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