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Alla vigilia della discussione finale, con voto, delle mozioni presentate alla Camera dei Deputati sulla situazione dello Yemen le organizzazioni e campagne che hanno fatto appello al Parlamento stimolando questo dibattito ribadiscono la loro richiesta di interrompere l'esportazione da parte dell'Italia di sistemi militari ai Paesi implicati nel conflitto yemenita.

Con 122 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione, la Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento legalmente vincolante per la messa al bando delle armi nucleari ha detto SÍ! Inizia ora il percorso di ratifica ed entrata in vigore.Nonostante l’assenza dell’Italia, Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo sono ottimiste: “Ora che il Trattato è stato adottato, ci impegneremo affinché il Governo  lo ratifichi, manifestando così il volere della maggior parte della popolazione italiana”.

500 milioni di euro all’anno all’industria bellica. Davvero vogliamo che le nostre tasse finanzino le armi? Firma per dire al Governo di opporsi al programma dell’Ue!19 giugno 2017Fonte: ENAAT - Rete Italiana per il Disarmo - WeMove - 19 giugno 2017

Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha proposto destinare circa 500 milioni di euro all’anno dal budget Ue alla Ricerca e lo sviluppo al settore bellico e delle tecnologie militari. Questo denaro non sarà quindi destinato ad altri settori come lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente: una manovra che è lo specchio delle intenzioni della lobby europea dell’industria bellica. La guerra di solito non è un buon affare, se non proprio per la stessa industria bellica.

Oggi la Commissione Europea ha diffuso a Bruxelles i dettagli riguardanti nuovi piani e decisioni che andranno a favorire l'industria degli armamenti, sgretolando i limiti del proprio mandato a riguardo delle questioni legate alla difesa. Ciò aprirà la strada a nuovi affari a favore di un complesso militare-industriale europeo già largamente influente sulle politiche nazionali.

Diffusa la bozza di Trattato su armi nucleari: messa al bando più vicina!

Ieri (22 maggio 2017, ndr) a Ginevra il gruppo di lavoro ONU che sta coordinando il percorso verso un Trattato di messa al bando degli ordigni nucleari ha diffuso la bozza base di lavoro. Un testo che si fonda sul diritto umanitario internazionale e che riprende molti suggerimenti della prima sessione di negoziati (marzo 2017).

La soddisfazione di Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo ad un mese dalla ripresa del dibattito a New York

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