Disarmo atomico ad iniziativa unilaterale
- Alfonso Navarra
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Bisogna considerare - nel metodo nonviolento efficace, nella strategia nonviolenta che vince perché convince - il partire per primi, il compiere il primo passo nella direzione giusta, l'essere già il cambiamento che si vuole vedere realizzato. (Gandhi: "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere").
Questo lo abbiamo visto proprio il 7 luglio con il nuovo Trattato: la svolta epocale si è avuta quando gli Stati non nucleari (in massima parte, ma non tutti) hanno deciso di non aspettare gli Stati nucleari per proclamare l'illegalità (oltre che l'immoralità) delle armi nucleari.
Bombe italiane all'Arabia Saudita per compiere crimini di guerra in Yemen: il Parlamento non resti indifferente ma voti con responsabilità
- Amnesty International Italia – Fondazione Finanza Etica – Movimento dei Focolari - Oxfam Italia – Rete della Pace – Rete Italiana per il Disarmo
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Alla vigilia della discussione finale, con voto, delle mozioni presentate alla Camera dei Deputati sulla situazione dello Yemen le organizzazioni e campagne che hanno fatto appello al Parlamento stimolando questo dibattito ribadiscono la loro richiesta di interrompere l'esportazione da parte dell'Italia di sistemi militari ai Paesi implicati nel conflitto yemenita.
Approvato al'ONU il Trattato di messa al bando delle armi nucleari. Senzatomica e Rete Disarmo: “Inizia una nuova era per il disarmo nucleare”
- Senzatomica, Rete Disarmo
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Con 122 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione, la Conferenza delle Nazioni Unite per negoziare uno strumento legalmente vincolante per la messa al bando delle armi nucleari ha detto SÍ! Inizia ora il percorso di ratifica ed entrata in vigore.Nonostante l’assenza dell’Italia, Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo sono ottimiste: “Ora che il Trattato è stato adottato, ci impegneremo affinché il Governo lo ratifichi, manifestando così il volere della maggior parte della popolazione italiana”.
500 milioni di euro all’anno all’industria bellica. Davvero vogliamo che le nostre tasse finanzino le armi? Firma per dire al Governo di opporsi al programma dell’Ue!19 giugno 2017Fonte: ENAAT - Rete Italiana per il Disarmo - WeMove - 19 giugno 2017
Nei giorni scorsi la Commissione Ue ha proposto destinare circa 500 milioni di euro all’anno dal budget Ue alla Ricerca e lo sviluppo al settore bellico e delle tecnologie militari. Questo denaro non sarà quindi destinato ad altri settori come lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente: una manovra che è lo specchio delle intenzioni della lobby europea dell’industria bellica. La guerra di solito non è un buon affare, se non proprio per la stessa industria bellica.
I Capi di Stato e di Governo della Unione Europea si incontrano oggi a Brussels per il Summit Europeo di Giugno, e discuteranno anche delle proposte della Commissione per un “Fondo Europeo della Difesa”.
Oggi la Commissione Europea ha diffuso a Bruxelles i dettagli riguardanti nuovi piani e decisioni che andranno a favorire l'industria degli armamenti, sgretolando i limiti del proprio mandato a riguardo delle questioni legate alla difesa. Ciò aprirà la strada a nuovi affari a favore di un complesso militare-industriale europeo già largamente influente sulle politiche nazionali.
Si vuole costruire una nuova linea ferroviaria per potenziare il collegamento tra la base usa di Camp Darby e il porto di Livorno, trasportando armi ed esplosivi attraverso un territorio densamente popolato
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No ai fondi UE per industria armi: agisci con noi!
”UE, non investire in armi!”, lo chiedono quasi 120.000 cittadini europei
Le nuove iniziative presentate oggi dalla Commissione Europea favoriscono l'industria delle armi e la corsa globale agli armamenti
NO ai treni della morte: 2 giugno a Camp Darby