L'attacco terroristico ebraico stringe il cappio al collo all'Autorità Nazionale Palestinese
- Amira Hass
- Categoria: Palestina
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Durante la prima Intifada, i coloni non avevano mai osato entrare nel villaggio di Duma, il luogo del mortale incendio doloso. Ma per due decenni gli abitanti sono rimasti senza protezione.
Territori Occupati. A Gerusalemme le aggressioni ai palestinesi fanno parte della routine quotidiana. Chi le condanna? Appiccare il fuoco a una casa, bruciare vivi un neonato - che è morto -, e sua madre e la sorellina - che lottano per la vita -, è orribile. Ma attenzione all'ipocrisia dominante, alle condanne verbali prive di contenuto.
Cisgiordania. È difficile immaginare che lo sdegno provocato dal rogo doloso che ha ucciso il piccolo palestinese possa portare ad un cambiamento serio della politica del governo Netanyahu nei confronti dei coloni ebrei e del loro ruolo. Alcuni dei ministri sono essi stessi dei coloni, dunque parte del problema non della soluzione
Scusate, ma stando qui in Cisgiordania non si può non rimanere fuori da questo coro di commossa condanna e sgomento che tutti accomuna, nel nome del piccolo Ali, ucciso a Nablus. Anzi, se foste qui sareste nauseati dall'insistenza con cui i media italiani continuano a riproporre le immagini della casa di questo bambino data a fuoco dai coloni, semplicemente perchè dalla mattina alla sera vediamo centinaia di bambini come Ali minacciati dai soldati e aggrediti dai coloni.
Si chiama “Marianne av Goteborg” ed è un peschereccio acquistato da “Ship to Gaza Svezia” e “Ship to Gaza Norvegia”. La prossima estate, assieme ad altre due imbarcazioni, “Marianne” prenderà parte alla Freedom Flotilla 3, la nuova missione volta a rompere il blocco di Gaza imposto da Israele. Sono passati diversi anni dalle sue prime spedizioni navali e la FF non si arrende, continua a denunciare la chiusura di Gaza e la condizione della popolazione palestinese.
Trasmettiamo in allegato alcuni articoli e prese di posizione sull’argomento. La vittoria di Netanyahu insieme alle formazioni politiche fondamentaliste e razziste israeliane non diminuiscono, anzi, rendono ancora più urgente la necessità del sostegno internazionale alla campagna per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
La storia di Shaymaa Shurrab, pediatra palestinese all’European Gaza hospital di Khan Younis, si prende cura dei bambini della sua terra, nonostante i mille impedimenti
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Coro di ipocriti
Dopo l'assassinio del piccolo Alì non cambierà nulla
Fuori dal coro: che montagna di ipocrisia...
Striscia di Gaza-La Freedom Flotilla torna quest’estate a forzare il blocco
Sulle elezioni israeliane e sullo stato di Palestina
La dottoressa dal velo bianco