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Quello di ieri è un atto importante che è stato compiuto dall’Assemblea Generale dell’Onu, Riconoscere finalmente alla Palestina un posto come Paese Osservatore dell’Onu alla pari di altri piccoli stati come per esempio il Vaticano non è solo un atto importante, ma un bel passo in avanti in questo faticoso e travagliato processo di pace che va avanti da piu’ di 70 anni, cioè dal 1948, quando Ben Gourion proclamo’ la nascita dello stato ebraico con capitale a Jerusalem. E’ un bene anche per Israele che questo riconoscimento della Palestina avvenga dentro l’aula politica piu’ importante con un enorme consenso dei paesi, piccoli e grandi. Puo’ essere la volta buona per distinguere i veri costruttori di pace dai profeti di sventura.

Ieri (29/11/2012 ndr) l'Onu ha riconosciuto alla Palestina il rango di "Stato Osservatore".
Brava Italia! Ma ora riapriamo i negoziati e chiudiamo definitivamente questo conflitto.
Bene: l'Assemblea Generale dell'Onu che riconosce alla Palestina il rango di "Stato Osservatore"! Un fatto storico. Brava: l'Italia che vota SI!! Un altro fatto storico. Bis: e ora chiudiamo per davvero questo conflitto!!!

Il corpo di un bambino trucidato, sventrato, sanguinante. Il cadavere di un uomo fatto a brandelli, con nel viso, magicamente risparmiato, ancora l’espressione del terrore. Una donna colpita a morte, non piu’ riconoscibile. Le immagini che arrivano da Gaza sono le solite del 2009, manca solo la voce di Vik a raccontarcele. Una drammatica ripetizione di eventi, senza fine, senza soluzione. E, dall’altra parte, la mano grondante sangue di uno Stato assassino, sostenuto in tutto e per tutto dagli sciacalli di un Occidente sempre piu’ infame. E un diffuso senso di impotenza, inferiore solamente alla rabbia, all’indignazione, al furore.

Siamo al quinto giorno di attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Scriviamo questo comunicato nel mezzo del suono incessante dei bombardamenti, che proseguono ininterrottamente giorno e notte, tenendoci svegli e nel terrore assieme a tutta la popolazione di Gaza. Sentiamo sulle nostre teste il rumore continuo dei droni e dei caccia F16 che sorvolano il cielo della Striscia. Ogni attacco di questa offensiva militare indiscriminata e sproporzionata riaccende i terribili ricordi di Piombo Fuso. Al momento le strade di Gaza, solitamente caotiche e affollatissime, sono surrealmente deserte, la gente non può far altro che cercare rifugio nelle proprie case.