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Con la presentazione odierna presso la Camera dei Deputati si è concluso il primo passo formale importante della Campagna “Un’altra Difesa è possibile”.

Obiettivo raggiunto: gli scatoloni con le 50.000 firme necessarie per la presentazione della Legge di Iniziativa popolare sono stati consegnati da una rappresentanza del Comitato Promotore. La raccolta è avvenuta in tutta Italia, nel corso degli ultimi sei mesi, da centinaia di associazioni, gruppi, movimenti delle principali Reti del mondo pacifista, nonviolento, disarmista e del servizio civile.

A poche ore dalla consegna ufficiale delle firme raccolte è già comunque chiaro uno dei primi risultati politici raggiunti dalla mobilitazione per “Un’altra difesa possibile”: la grande adesione di numerosi sindaci ed amministratori locali alla Legge di Iniziativa popolare avanzata delle sei principali Reti italiane della pace, del disarmo, del servizio civile. Un segno forte del sostegno forte dei territori locali verso questa proposta.

1° premessa (personale). Sono un obiettore di coscienza che ha partecipato a molte manifestazioni per ottenere una legge in materia; nel 1964 fui obiettore alla ricerca scientifica militare nel mio gruppo di ricerca in Cibernetica dell’Università di Napoli (persi il contratto del CNR) poi nel 1970 fui obiettore al giuramento degli insegnanti (decaddi dal ruolo nel 1971 e poi nel 1972 anche dall’incarico; nel 1979 questa lotta fu vittoriosa: il giuramento degli insegnanti fu abolito).

La Campagna "Un'altra difesa è possibile" per l'istituzione e le modalità di finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta è una proposta di legge di iniziativa popolare - uno dei due strumenti di democrazia diretta previsti dal nostro ordinamento (l'altro è il referendum) - che rappresenta un salto di qualità per il movimento per la pace.